F.a.q.

Tante curiosità, domande e risposte, miti e leggende da sfatare sul materiale più nobile del mondo!

 

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Le case in legno bruciano facilmente?

È convinzione diffusa che le case in legno costruite con sistema a pannello non rispondano alle stringenti normative antincendio, tuttavia è caratteristica intrinseca del legno lamellare quella di bruciare più lentamente di quanto non fonda il ferro del cemento armato. Normalmente un edificio in legno resiste al fuoco per un periodo superiore ai 60 minuti (REI 60, REI 90), non permettendo allo stesso di propagarsi nelle stanze adiacenti. Nel legno lamellare la combustione avviene lentamente grazie al buon isolamento termico realizzato dallo strato superficiale carbonizzato. Ad un aumento molto lento della temperatura corrisponde una variazione quasi trascurabile della resistenza meccanica delle fibre di legno della sezione non carbonizzata.

Inoltre, i fumi derivanti dalla combustione delle pareti in legno sono meno tossici di quelli derivanti dalla combustione di malte e metalli del cemento armato, fumi che tra l’altro passano con meno facilità da una stanza all’altra, proprio in virtù del maggiore isolamento.

Infine la struttura in legno delle case realizzate con lo stesso materiale, è interamente portante e quindi l’incendio di una parete non provoca il collasso della struttura, cosa che invece di norma avviene quando un incendio attacca un pilastro portante di un edificio in cemento.

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Le pareti non vengono attaccate dagli insetti?

Il legno lamellare, utilizzato per questo tipo di realizzazioni, è un materiale strutturale prodotto con l’incollaggio di tavole di legno essiccate già classificate per uso strutturale. E’ quindi un materiale composito, costituito essenzialmente di legno naturale di cui mantiene i pregi ma è anche un prodotto nuovo il quale, realizzato su scala industriale attraverso un procedimento tecnologico di disidratazione e di incollaggio a pressione, riduce i difetti propri del legno massiccio tra cui l’attaccabilità da insetti. Lo sviluppo delle larve degli insetti xilofagi dipende dalle caratteristiche del legno in particolare da temperatura e umidità: in un legno disidratato le larve non hanno condizioni di vita favorevoli e quindi non si sviluppano.

Ecco perché non è necessario nessun mantenimento per il legno lamellare che mantiene le proprie caratteristiche organolettiche invariate nel tempo.

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Quanti alberi sono stati tagliati per fare una casa in legno?

Per realizzare una casa sui 150 mq sono necessari circa 50 mc di legname. Nei boschi dell’arco alpino tale quantitativo di legname cresce naturalmente in un tempo di 28 secondi. Il legname utilizzato e destinato alla costruzione degli edifici, proviene da foreste certificate dove viene svolta una gestione attenta e controllata. Ciò vuol dire che gli alberi sono immediatamente reimpiantati per evitare l’interruzione del ciclo naturale di riproduzione. Inoltre non bisogna dimenticare che il legno è una materia prima naturale e rinnovabile, al contrario del cemento o dell’acciaio che necessitano di grandi quantitativi di energia nella fase di produzione, provocando grosse emissioni inquinanti in atmosfera.

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Ma è vero che le case in legno sono fredde d’inverno e calde d’estate?

La coibentazione degli edifici in legno viene fatta con lana di roccia, un materiale naturale ad altissime prestazioni: consente uno sfasamento termico tale che la casa sia piacevolmente vivibile sia d’estate che d’inverno. Le case in classe A con ben 12 cm di isolante in lana di roccia garantiscono uno sfasamento termico di circa 16 ore; le nostre case in classe energetica A+ con 14 cm di lana di roccia garantiscono 18 ore di sfasamento termico. Lo sfasamento termico è l’arco di tempo che serve all’onda termica per fluire dall’esterno all’interno attraverso un materiale edile.

Maggiore è lo sfasamento, più lungo sarà il tempo di passaggio del calore o del freddo all’interno dell’edificio: in sostanza questo significa che né il caldo né il freddo riescono ad entrare in casa in quanto per l’alternarsi del giorno con la notte (ciclo che impiega meno di 14 ore) il calore o il freddo assorbito iniziano ad uscire dalla parete prima che riesca ad entrare in casa.

Allo stesso modo il calore prodotto dal riscaldamento in inverno all’interno dell’abitazione non si disperde e rimane nella casa garantendo una diminuzione considerevole delle spese di riscaldamento.

Le stesse prestazioni termiche ottenibili con una parete di legno di 30 cm sono ottenibili con mattone tradizionale, ma con 65 cm, incidendo quindi notevolmente sull’ampiezza degli spazi abitabili, nonché sui costi di costruzione. Il risparmio che ne consegue è elevatissimo. Allo stesso modo questa perfetta coibentazione può essere analizzata anche dal punto di vista acustico: con l’esterno, tra un piano e l’altro oppure tra diversi ambienti, grazie sia alle caratteristiche intrinseche del legno che alle guarnizioni fono isolanti applicate proprio per aumentare ulteriormente l’isolamento.

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In caso di terremoto come si comporta una casa in legno?

Le strutture in legno pesano un terzo rispetto a quelle in cemento e si basano sul principio della flessibilità del nodo, non della rigidità; questo fa sì che in caso di evento sismico la struttura in legno dissipi l’energia prodotta dalla terra, flettendosi senza deformarsi né crollare: la maggiore flessibilità garantisce sicurezza sia per lo stabile che per le persone al suo interno.

Da non sottovalutare il fatto che la casa in legno, proprio per le caratteristiche sopra citate, in caso di sisma oltre a non collassare, non subisce nemmeno danni estetici alle finiture (crepe nell’intonaco, cornicioni che cadono, lattonerie che si staccano ecc).

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Che differenze vi sono tra una progettazione architettonica tradizionale ed una in legno?

Le differenze sono sostanziali. Si passa letteralmente dai centimetri ai millimetri. Vi è una intensa sinergia tra tutti i tecnici facente parte del team di progettazione: strutturisti, impiantisti ed architetti, lavorano gomito a gomito per tutto il tempo necessario a redigere il progetto esecutivo. I tempi di progettazione esecutiva si dilatano rispetto alla progettazione di un edificio in edilizia tradizionale, ma tale tempistica viene notevolmente compensata in fase realizzativa.

Ogni tubazione viene identificata e localizzata con precisione su ogni parete: è impensabile ipotizzare di rinviare le scelte distributive sia impiantistiche che architettoniche, in fase di cantiere (come spesso accade nei cantieri tradizionali).

Questa precisione non è, come spesso si crede, segnale di una poca flessibilità del sistema. Le partizioni interne, se ragionate prima, possono essere cambiate anche durante le operazioni di montaggio (ad esclusione dei setti portanti). Il cliente può sempre, nel limite del possibile, personalizzare i locali e le dotazioni impiantistiche presenti. L’importante è farlo con criterio.

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Cosa ha portato a scegliere questo tipo di tecnologia?

Oggi il tema del “costruire intelligente” è considerato fondamentale e necessario. Negli anni passati, la dissennata costruzione e realizzazione di edifici poco efficienti dal punto di vista termico, ha provocato e sta provocando un consumo energetico senza pari.

Il testo di revisione della Direttiva Europea sul Rendimento Energetico degli Edifici (Direttiva 2002/91/CE) prevede l’obbligo del rispetto di elevati standard energetici (consumo di energia “nearly zero”)  operativi dal dicembre 2018 per nuovi edifici pubblici e dopo il 31 dicembre 2020 per gli edifici privati e gli uffici di nuova costruzione.

Il tema che ogni professionista dovrà cominciare ad affrontare nei prossimi anni sarà quello di progettare edifici performanti dal punto di vista energetico.

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Quali sono le differenze nei tempi di esecuzione?

Se prima si evidenziava come complicata e difficile la parte relativa al progetto esecutivo, la parte dedicata alla costruzione è tutto sommato divertente e veloce.

Il cronoprogramma dei lavori prevede, dall’inizio delle operazioni di montaggio, la consegna degli alloggi chiavi in mano in circa 6 mesi. Il montaggio della sola struttura portante dell’edificio avviene in circa 40 giorni. Da quel momento possono prendere il via le opere relative agli impianti (i quali avendone già definito passaggi e relative forometrie, non hanno bisogno di assistenze murarie lunghe e inutili).

Gli imprevisti sono ridotti al minimo, ogni aspetto e problematica è stata già evidenziata e risolta in fase di progettazione esecutiva.

Per un committente privato che ha necessità di ampliare, magari con un sopralzo, la propria casa, i tempi di esecuzione diventano importantissimi.

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Le case in legno deperiscono nel tempo?

Sfatiamo un falso mito che lancia un messaggio negativo del tipo “ dopo anni il legno potrebbe deteriorarsi”. La struttura portante in legno è formata da strati di legno lamellare essiccato incrociati ed incollati tra loro. Da decenni si utilizza il legno lamellare nel sistema delle coperture: non risulta che si siano verificati casi di collasso o deterioramento delle strutture.

Per le strutture in X-LAM il concetto è identico: chiaramente il legno deve essere protetto dalle intemperie e dall’umidità presente negli ambienti di tutti i giorni.

La facciata esterna è quindi rivestita con un cappotto isolante e intonacata (volendo il legno trattato può comunque essere anche lasciato a vista), mentre all’interno la parete portante è protetta da un isolante in lana minerale e da una doppia pannellatura di lastre in cartongesso. L’umidità normalmente presente all’interno delle abitazioni (derivante dalle normali attività della vita quotidiana quali lavarsi, cucinare, sudare ecc.), anziché essere eliminata aprendo le finestre delle abitazioni, può essere smaltita tramite un impianto di ventilazione meccanica controllata che oltre ad eliminare l’umidità presente, migliora la qualità dell’aria all’interno delle abitazioni.

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